Tullio Lenotti, uomo e poeta

Dalle ricerche del Lenotti stesso risulta che un Luigi Lenotti arriva a Verona da Bardolino nel 1756.
Tullio nasce a Verona il 18-02-1886.
E’ il primo di quattro fratelli. Frequenta le Paolo Caliari e ottiene il diploma con il massimo dei voti. Nel  1899 muore il padre e Tullio abbandona le scuole (lo studio no) e cerca lavoro. Lo trova presso i Molini Consolaro.
Giovanissimo vince il concorso presso le Ferrovie dove arriverà fino al massimo grado di segretario principale.
In tempo di guerra riesce a salvare molti giovani dal lavoro coatto in Germania… assumendoli sotto la sua responsabilità come operai insostituibili per le officine ferroviarie.
Non smette mai di interessarsi agli studi e spazia dal sociale alla ricerca.
Si farà “analfabeta” per aiutare i veri analfabeti che dovranno superare una prova di scrittura per avere diritto al voto. Sarà uno dei sostenitori e collaboratori della Cooperativa ferrovieri.
Il suo amore per i viaggi lo porterà a corrispondere con persone sconosciute di Mosca, Riga, Odessa, Sofia, Egitto, Algeria, Marocco.  Sarà in Olanda e a Parigi per un convegno di “liberi pensatori”.
E’ del 1925 un tangibile lavoro di ricerca: “Quadro sinottico della storia di Verona”.
Collabora per anni con l’Arena con una serie di articoli su Curiosità- Ospiti illustri- Ronde- Salotti- Battaglie d’altri tempi- Toponomastica.
Poi scritti e pubblicazioni per “Vita Veronese” con G. Beltramin, collana “le guide” (Piazze, teatri,l’Adige, Chiese e conventi scomparsi, Giulietta nella storia,leggenda, arte ). Suoi scritti anche nel Gazzettino. Studenti si rivolgono a lui per le “tesi”.
Nel 1948 va in pensione e il suo lavoro diventa ricerca negli archivi, presenza per due anni alla “Sorbona” e ancora, tra gli altri, postumo “Verona nei suoi antichi rioni”.
Muore d’infarto il 1 agosto 1966 mentre festeggia la maturità della nipote Susanna alla quale come all’amata Aba aveva insegnato l’amore alla lettura, alle cose belle, alla solidarietà.